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In una parola, noia.

Un grandioso evento sociale, ma estremamente povero di contenuti.

Ok, riprendiamo le definizioni: dicesi assemblea occasionale quell'incontro periodico che i pirati tengono per vedersi e magari decidere qualcosa. Altrove le chiamano assemblee sociali, ma qui abbiamo anche quella permanente, quindi sarebbe poco aderente alla realtà chiamare “congresso” una cosa del genere.

Buona parte delle discussioni giravano intorno alla questione “federalista,” alias i temi della struttura e distribuzione territoriale del partito. Da una parte chi vuole autonomia per i gruppi territoriali, dall'altra chi preferisce (mantenere?) la “centralità” dell'assemblea permanente. Un punto fondamentale si è raggiunto indicando l'AP come la “parte decisionale” e separandola dalla “parte implementativa.” Un'ulteriore presa di coscienza sarà raggiunta con la definizione dell'AP come infrastruttura decisionale, ma questo all'AO non è arrivato.

Da parte mia, nella difesa ad oltranza delle connessioni lunghe e della clusterizzazione non territoriale, dimenticavo costantemente una cosa molto importante: in un gruppo di volontari, non puoi pretendere di imporre compiti dall'alto. Ovvero, se hai degli attivisti a loro agio sul territorio, ti toccherà farli (lasciarli?) agire sul territorio: lavoreranno meglio e non si demotiveranno; il problema della mancanza di forze sulle strutture “centrali” non è più correlato alla distribuzione delle forze esistenti.