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Su #Brexit e compagnia, dal forum (1297)


Non capisco perché vi create problemi ad accettare questo voto come una scelta democratica del popolo britannico. Quando il governo conservatore ha lanciato il referendum, era chiaro che ognuno dei due outcome era accettabile.

Il popolo ha scelto, e il popolo ha ragione per definizione. Altrimenti dovremmo avere qualcuno che decide al suo posto, o meglio, renderci conto che la disintermediazione della democrazia è una cosa che dovrebbe farci paura invece di essere qualcosa che vogliamo propagandare.

Siamo sicuri che un sistema anarchico in cui ognuno fa quello che gli pare di sé stesso non sia migliore di un sistema democratico disintermediato in cui ognuno fa quel che gli pare di sé stesso e di tutti gli altri?


No, allora non ci siamo capiti.

Il popolo, questo potere ce l'ha oppure no? Col potere viene inevitabilmente la responsabilità.

I “decisori di pancia” sono eterodiretti? E chi sono io per dire una cosa del genere, per stabilire che “no, ma non volevate dire questo, vi hanno trollati tutti, volevate il contrario di quello che avete votato”? (Sì, sto letteralmente dicendo “hanno ignorato la loro responsabilità? beh, sticazzi.”)

In definitiva, credo che quando il popolo prenda una decisione siano affari suoi nel bene che nel male. A meno che, come ho detto sopra, non decidiamo che le meta-regole per prendere decisioni abbiano tradito lo spirito della democrazia: per esempio, quando una decisione non era disponibile perché taglia dispoticamente i diritti delle minoranze; ma quello è un altro discorso.


Per me, quella responsabilità è fondamentale. Non posso prendere sul serio un elettore che la rifiuta, come se stesse votando solo per sé stesso, senza pensare che si tratta comunque di una decisione collettiva. Motivo per cui mi rifiuto di attaccare gli astensionisti, che non si accollano quella responsabilità, ma è un ragionamento che implica valutazioni sociali da parte di chi a votare ci va.