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Perché mi vedrete sempre meno entusiasta (del partito pirata)

(la data è approssimativa, vedi meta a riguardo)

Mi sono stancato. Ci sono troppe cose che non vanno, troppe cose che non funzionano. Alcuni fra gli errori sotto descritti li ho fatti anche io, anche se non fra quelli che ci stanno limitando o snaturando: per esempio, anche io ho votato senza sufficienti conoscenze.

Siamo un’avanguardia che non riesce a partire come dovrebbe. Abbiamo probabilmente sbagliato nell’essere inclusivi in fase di bootstrap, e ciò sta mettendo a repentaglio l’essenza stessa del Partito Pirata. I nostri peggiori timori si sono verificati: stiamo diventando un partito estremamente superficiale e quindi populista, ed io questo tempo da perdere non l’ho.

Superficialità

Ad oggi, non ho visto una singola issue in cui l’assemblea permanente abbia uscito fuori le competenze che le chiediamo. Si è espressa secondo
becero opinionismo e non in maniera evidence based come da pirati ci si aspetterebbe, ed a cui pur Falkvinge riconosce un’importanza centrale
nella sua pirate wheel. Nessuno si è preoccupato di analizzare i problemi oltre il proprio personale e misero pensiero ideologico.

Questo ci sta distruggendo come partito, sta distruggendo la novità che volevamo portare, sta decretando il fallimento dell’assemblea permanente
come metodo per riconoscere le idee migliori e più funzionali. L’intelligenza collettiva come hurd collaboration di stupidità non è destinata ad ottenere risultati che possa ritenere utili.

Arroganza

Le discussioni in AP dimenticano costantemente il fatto che almeno un obiettivo comune dovremmo averlo. Si vedono troppo spesso dibattiti in cui gli interlocutori si rifiutano di comprendere come possano esistere posizioni diverse dalle proprie, o vie diverse dalle proprie per ottenere obiettivi condivisi. Si vedono troppo spesso dibattiti in cui una contestazione del metodo viene vista come una contestazione degli obiettivi. Questa retorica black hat danneggia l’intelligenza collettiva.

Voglio dubitare che ciò avvenga in malafede, pessimisticamente: se almeno lo fosse, in malafede, avremmo dei geni del male—invece che degli stupidi sabotatori inconsapevoli. Inconsapevoli dei loro danni, o inconsapevoli della distanza fra il loro pensiero e l’orizzontalità che dovremmo cercare.

Ignoranza

Vedi anche “superficialità,” anche se non sappiamo molto delle correlazioni fra le due. Molte scelte sono state fatte senza tenere in considerazione abbastanza conoscenze, o gente abbastanza esperta. Abbiamo sedicenti esperti in discipline variegate: sia finti esperti in discipline vere, che veri esperti in discipline finte.

È inoltre presente generalizzata ignoranza di linguaggio logico-matematico e metodo scientifico, rendendo impossibile ogni tipo di discorso sensato. La preferenza riconosciuta al grande retore piuttosto che al contenuto del suo pensiero è una conseguenza inevitabile di ciò; conseguenza che ci impedisce di prendere decisioni
ragionate e ci regala alle dinamiche di gruppo.

Gruppettarismo

Si formano dei gruppi solidi, che si muovono come legione per spirito di appartenenza, invece che per condivisione di contenuti. Riconosco che possa esistere una correlazione fra le due cose, ma vederla sempre e costantemente presente è oltremodo sospetto.

Il gruppettarismo si accompagna all’incapacità di leggere (capire) il testo che si ha davanti: implicando una preferenza dell’autore influente sul testo interessante, ci catapulta di peso nel terreno della politica antiquata e del principio d’autorità.

Il gruppettarismo è notevolmente aggravato quando questi gruppettari si riconoscono in una sezione locale di riferimento: danneggiano l’orizzontalità di un partito la cui rete dovrebbe essere composta non da sezioni ma da singoli pirati. Come se non bastasse, la gestione di queste “sezioni” è indipendente da qualsiasi regola e da qualsiasi buon senso: si è proceduto senza alcuna verbalizzazione di queste attività—in pratica, il partito in mano a gruppi intrasparenti formati da qualcuno ed il suo preesistente social network.

Intrasparenza

Sono iscritto a circa venti (trenta?) mailing list di questo partito. La maggior parte di esse sono con archivi non pubblici: non c’è un sistema indicizzabile pubblicamente delle liste dove si porta avanti la maggior parte della discussione amministrativa e politica del partito pirata. La lista comunicazione non ha più nulla a che vedere con gli scopi del GdL comunicazione, è diventata la bolgia dove ognuno discute di che gli pare, l’unica cosa che la differenzia dalla tristemente nota liquidtalk è l’esistenza di dei moderatori.

Non è esattamente chiaro il fatto che le operazioni portate avanti dai pirati nelle, o per conto delle, strutture del partito andrebbero riportate senza ritardo: il dettaglio non è fondamentale all’inizio, ma non possiamo considerare accettabile la diffusione limitata di informazioni come “questo leader politico ci ha chiesto un incontro in tale giorno.”

Incoerenza collettiva

Abbiamo deciso di basarci sulla democrazia liquida e sull’assemblea permanente,1 ma anche no: c’è qualcuno che si muove costantemente allo scopo di indebolire il potere di quest’assemblea, per esempio, creando aree personalistiche e codificando in vigore dei gruppi di lavoro programmatici che non hanno assolutamente nulla di lavorativo, ma tutte le caratteristiche della lobby autorizzata in cui scrivere proposte e
portarle avanti come un rullo compressore.2

I gruppi di lavoro a supporto dell’assemblea dovrebbero occuparsi di raccogliere dati ed aiutare l’assemblea nel giungere a posizioni utili, non creare essi stessi dei moloch legislativi di dubbia comprensibilità e dal consenso derivante esclusivamente dal gruppo.3 Creare un programma in questo modo, delegando delle aree ai volenterosi, è ancora una volta il modo di lavorare della “vecchia” politica—nonostante le ufficiali garanzie di rispetto delle dinamiche orizzontali, garanzie che non sono mantenibili restando il gruppo un’area di persuasione.

Non sarebbe neanche troppo grave se ciò non fosse esattamente il contrario di quello che ci eravamo posti di fare. Chiedo a chi sta distruggendo il funzionamento dell’assemblea in questo modo che lo
riconosca e fondi il suo partito, sulle basi che preferisce, che sono diverse da quelle su cui questo sembrava essere nato. Siamo talmente ridicoli da lasciarci marcire nell’inferno dei partiti politici, nel girone di quelli che adottano strumenti estremamente potenti senza aver prima chiaro l’obiettivo.

“Commercializzazione” della politica

Pare che qualcuno molto ben appoggiato ritenga che la politica altro non sia che commercializzazione delle proprie, o assembleari, idee. Io non sono assolutamente d’accordo con tale interpretazione delle pratiche che dovremmo compiere: se per primi cediamo alla stupida tentazione di raccontare idiozie (siano populismo, roba semplicemente stupida, o in
qualsiasi modo poco ragionata), non abbiamo davvero alcuna speranza di 1. arrivare ad un qualche risultato, ed, in subordine: 2. arrivare ad un risultato diverso dall’attuale degenerazione politica.

È necessaria una scelta fra il voler creare una coscienza collettiva, o il voler seguire la pancia della gente con strumenti tecnologicamente
avanzati. Io vorrei la prima, e ritengo non ci sia posto per me in un partito che persegue la mappatura liquida della pancia media.

Misconceptions sull’orizzontalità

Parte del partito ritiene che l’orizzontalità si ottenga dando ad ognuno un voto per diritto divino e seguendo poi le deliberazioni dell’assemblea permanente. Altra parte del partito ritiene che si raggiunga dando ad ognuno la possibilità di tradurre anarchicamente la visione pirata4 in azioni.

Mi piace chiamare questi gruppi “leninista” e “falkvingiano/sciamistico.”

Il primo gruppo sembra concepire il centralismo democratico come unico vero modo di realizzare democrazia. Il secondo non è tanto d’accordo, e il problema non esisterebbe se applicare centralismo democratico non richiedesse la totale e completa dedicazione di ognuno, anima, corpo e pensiero, “al partito.”

La differenza fondamentale sta nel prendere decisioni a maggioranza, principio implementato in liquid feedback, e prendere decisioni per “risultante,” principio praticamente anarchico e molto diffuso nelle comunità internettiane: uguaglianza non in potere ma in potenza, l’implementazione decide, l’aggregazione è libera.

Ciò implica tante cose diverse, la più grave delle quali è il conflitto interno dovuto al voto.


Meta

Questo testo era stato scritto nel 2013 (agosto?) e pubblicato internamente, insieme ad altra roba, sul mio profilo in liquid. Nel frattempo è forse stato aggiornato. La struttura di base non è purtroppo cambiata.

Nel maggio 2014 è finito qui. È stato leggermente ritoccato, aggiunta qualche enfasi e corretti i passaggi eccessivamente rantolosi, aggiunta qualche footnote qualche nuova sezione. Siccome questo sito ha il sorgente su github, scendere in dettaglio non è per niente necessario.

  1. Su questo c’è molto altro da dire; vedi orizzontalità e successivi.
  2. vedi gruppettarismo, stavolta legalizzato
  3. Vedi gruppi di studio nel modello del metapartito
  4. Questo introduce un altro problema. Mancanza di visione comune. Vedi arroganza