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Internet e Libertà

Ok. Siamo tutti d'accordo, ma dobbiamo smetterla di dire cazzate su quanto la rete favorisca lo scambio culturale eccetera eccetera. Truth is che "alla ggente" non gliene frega nulla: internet is for the porn, si dice. Ecco, quello non è solo un modo di dire: è la descrizione del comportamento e del pensiero della maggior parte della popolazione occidentale, che, appanzata nel benessere e nelle distrazioni televisive, se ne fotte allegramente.

Perché qui non siamo in Cina e nemmeno siamo cinesi, ovvero non siamo 1200000, non siamo morti di fame, e siamo dei mollaccioni ^[vorrei vedere chi è il coglione che trova divertente comandare su un simile branco di idioti] che si accontentano.

Se, considerando una fetta ristretta di popolazione che non se ne fregherebbe, del, essendo ottimisti, 5% e applicando a tale insieme di particelle principi di moto browniano ^[ci sarebbe da scriverci una tesi, un giorno o l'altro, su "interazioni sociali e moto browniano: quali sono i fattori che riscaldano il gas e rendono possibile entrare in contatto con quelle poche persone soggettivamente utili?] quanto tempo ci vorrebbe perché si trovino, e quanto ce ne vorrà prima che si allontanino?

Sarebbe da vedere quanta di questa gente si ritroverà insieme a collaborare, sfruttando l'ambiente ipoteticamente uncensored ^[Figura molto cara a tutti, qui. Ma che spesso può sembrare una giustificazione della pirateria [la quale non ne ha bisogno] della rete per arrivare davvero a scavalcare l'idea di partito come organizzazione settaria, che accumula potere e lo mantiene per motivi principalmente storici, passando ad una società autoorganizzata, quasi di stampo anarchico ^[anarchia è assenza di autorità, intelligenza collettiva (nel senso animale del termine, ché a quanto pare anche i partiti sono forme di intelligenza collettiva), non bordello "sfasciamo tutto e chi se ne frega"] evitando quei comunistelli del cazzo che si mettono a capo delle cosiddette "manifestazioni universitarie" in cui la democrazia^[on dovrei usare questo termine, mica indica una cosa giusta, ma solo un pensiero apparentemente giusto, identico alla gestione delle masse nel periodo romano o in quello post 1993 in italia (e anche prima, da sempre)] è un'utopia sempre più irrealizzabile e irrealizzata.

Esatto, quanto prima che si esca da questa situazione e si arrivi ad una gestione dello stato comunemente partecipata, ora che ci sono i mezzi per farlo? ^[e chi se li legge 10k messaggi per ogni decisione? -altro problema da risolvere]