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Partecipazione diffusa o costruzione del partito unico?

Il partito pirata ha impostato buona parte della sua campagna di comunicazione sulla democrazia liquida, col risultato che per buona parte di coloro che si avvicinano LiquidFeedback diventa l'elemento caratterizzante della politica pirata.

Ora, io non so se ciò sia una buona idea. Temo che ciò cancelli la pirateria dal partito pirata, attirando come api al miele tutti coloro che fanno della partecipazione diffusa il loro obiettivo, indipendentemente da quella che può essere la loro adesione ai temi “pirateschi.” Quest'indipendenza dai temi pirateschi rende impossibile applicare una qualsiasi forma di democrazia all'interno di un partito, e, a meno che non si voglia costruire un partito populista, invita a scissioni continue.

Io continuo a non essere d'accordo con quest'interpretazione del grillesco slogan “uno vale uno” che pare avere tanto successo fra i pirati, interpretazione secondo la quale sia un cittadino a valere uno come gli altri nelle decisioni: stiamo ancora parlando delle decisioni interne ad un partito, che, se la parola ha ancora un senso, dovrebbe rappresentare un gruppo nella fondamentale dialettica democratica. IMHO, quell'uno a cui si ci deve riferire è l'uno pirata; un pirata vale uno nelle decisioni del partito.

Quello che si sta costruendo è un partito con la pretesa di rappresentare tutti, inevitabilmente sulla strada del totalitarismo e dei partiti unici: nel caso il partito pirata abbia molto successo, tanto da avere maggioranze parlamentari, la sua assemblea di fatto sostituirebbe il parlamento. I’m uncomfortable with that.