Vai al contenuto

[Cal 3833]

Briganzia dice:

Cal dice:

No, allora non ci siamo capiti proprio. Ragioni come se il sistema maggioritario sia l'unico possibile, eppure usi schulze quotidianamente.

Quello che ti sto dicendo è che il consenso non è dato da una percentuale di voto, non c'è voto nel metodo del consenso. Ma dall'ascolto di ognuno e dall'integrazione delle sue idee. (Più o meno)

questo metodo funziona molto bene quando si ha a che fare con un gruppi omogenei e non troppo numerosi di persone, in genere si riesce sempre a trovare una mediazione

Lasciamo stare da parte la numerosità del gruppo ed affrontiamo l'omogeneità. La numerosità si può risolvere con strumenti “semi” rappresentativi (tipo le liste internazionali ad accesso libero?).

La mancanza di omogeneità è un problema col metodo del consenso ed anche in ogni altro caso. C'è una parte su cui quel consenso c'è, e c'è una parte su cui quel consenso, semplicemente, non c'è. La parte su cui c'è è il core di un partito di scopo, il resto è la parte associazionistica che gli gira intorno (nota: fra i radicali ci sono luca coscioni e radicali ecologisti che hanno idee completamente opposte sugli ogm, ognuna col suo nome e nessuna che sostiene di rappresentare l'intero o l'x% del partito).

(e nel metodo del consenso chi si trova in nettissima minoranza e non trova sufficiente la mediazione finisce comunque con il ritirare le proprie obiezioni per non costituire un ostacolo insormontabile).

Sentendosi attivamente ascoltati è più facile cedere.

Ma il nostro caso è diverso perché oltre ai temi core non abbiamo mediazioni possibili su molte tematiche.

Non abbiamo niente in comune oltre a quelli. È per questo che non dovremmo dedicarci ad altro e spostare il dibattito dall'interno all'esterno del partito. 😉

Quindi direi che no, il metodo del consenso (anche se mi piace molto e l'ho praticato per anni nei CS) non è il metodo che può fare per noi, purtroppo.

Non credo. Si dovrebbe prima decidere bene il dominio del partito.

Se il dominio del partito è deciso bene, il metodo del consenso funziona. Ma se una parte è cresciuta politicamente sentendo parlare continuamente di “egemonia culturale,” allora viene difficile, assai.